Prevenire è meglio che curare!

Per la prevenzione e la cura delle patologie dell'occhio o patologie oftalmiche, la visita oculistica costituisce un importante momento di prevenzione, di un possibile danno visivo che potrebbe rivelarsi anche grave.

In particolare per bambini in età prescolare, quando il sistema visivo è ancora in via di sviluppo, una visita oculistica è necessaria per escludere l’insorgenza dell’ambliopia, il cosiddetto “occhio pigro”, non più rimediabile se la diagnosi avviene troppo tardi.

Nell’adulto dopo i 40 anni, la visita oculistica andrebbe ripetuta almeno ogni 2-4 anni - in assenza di fattori di rischio come il diabete mellito, ipertensione arteriosa, familiarità per glaucoma o altre malattie oculari.

La visita oculistica è consigliata anche più frequentemente con l’avanzare dell’età, seppur in assenza di disturbi oculari o visivi. Una prassi ottimale per diagnosticare e curare per tempo alcune malattie oculari, che possono insorgere subdolamente e manifestarsi solo quando il danno arrecato risulta ormai avanzato, spesso irreversibile.

Il Diabete, principale causa di cecità in età lavorativa

Tra le complicanze più precoci del diabete mellito, la Retinopatia Diabetica si manifesta nella maggioranza dei pazienti affetti dalla malattia da lungo tempo.

La retinopatia diabetica può portare ad una grave perdita della vista, fino alla cecità.
Se le cure relative al diabete vengono trascurate e i valori di emoglobina glicosilata e glicemia aumentano fuori controlli, il rischio di retinopatia aumenta.

Se si è affetti anche da ipertensione arteriosa e dislipidemia, il rischio è ancora maggiore.

Ai pazienti affetti da diabete di tipo 2 (diabete mellito o diabete dell’adulto) è consigliata una visita oculistica in tempi brevi, in quanto il diabete potrebbe essere stato già presente, seppur misconosciuto, da anni.

Nei pazienti affetti da diabete di tipo 1 (diabete giovanile), la visita oculistica andrebbe effettuata entro qualche anno dall’insorgenza della malattia.

In assenza di retinopatia sono consigliati controlli oculistici annuali.

Una particolare attenzione devono riservare le pazienti diabetiche nel corso della gravidanza, dato che la retinopatia diabetica potrebbe aggravarsi rapidamente.



esame OCT di edema maculare diabetico

La Cataratta: istruzioni per un corretto decorso post-operatorio

  1. Assicurarsi di aver compreso correttamente la terapia prescritta dal medico oculista per la dimissione, su come instillare i colliri e l’appuntamento successivo di controllo.
  2. Assicurarsi un contatto telefonico, per eventuali chiarimenti e urgenze.
  3. Non toccare né tantomeno strofinare l’occhio operato, mai.
  4. Iniziare le medicazioni il giorno stesso dell’intervento, una volta arrivati a casa: 
    a. lavare le mani con acqua e sapone e le unghie con apposito spazzolino, prima di ogni medicazione 
    b. rimuovere la medicazione precedente
    c. detergere delicatamente la pelle intorno all’occhio, con salviette oculari sterili, senza esercitare pressioni sull’occhio operato.
    d. instillare i colliri nello spazio che si forma, abbassando di poco la palpebra inferiore: 1-2 gocce per ogni collirio, aspettando qualche minuto tra un collirio e l’altro. 
    e. se viene indicato, riapplicare una compressa oculare sterile e la protezione rigida, con cerotto che sia delicato e non troppo adesivo.
  5. L’occhio operato deve essere protetto con la garza e la protezione rigida il giorno dell’intervento e la notte successiva. Dal mattino seguente, garantire la protezione con un occhiale durante il giorno, la protezione rigida la notte, senza la garza - per almeno 3-4 settimane.
  6. Evitare il contatto dell’occhio con materiale che possa causare infezioni, con pulizia dell'occhio per almeno 3-4 settimane con salviette oculari sterili; pulire la restante parte del viso con una spugnetta umida; fare la doccia solo al di sotto delle spalle; lavare i capelli col capo reclinato all’indietro, come dal parrucchiere; in ogni lavaggio, proteggere l’occhio con compressa oculare e protezione rigida. In caso di bagni in mare o piscina, non immergere il capo.
  7. E' possibile guardare la televisione e leggere, eventualmente disponendo di una correzione ottica adeguata.
  8. Dopo 1-2 settimane si può praticare un’attività fisica leggera, avendo cura d’indossare una fascia frontale per ripararsi dal sudore.
  9. Sin dai giorni successivi all'intervento può essere ripresa l’attività lavorativa, se non comporta il rischio di traumi o di contatto con la polvere; in tal caso, è necessario prevedere un periodo di convalescenza, da concordare con il medico oculista.

Il Glaucoma, il ladro silenzioso della vista

La più diffusa forma di glaucoma è il Glaucoma Primario ad Angolo Aperto.
Una malattia cronica che provoca una progressiva atrofia del nervo ottico, le cui conseguenze sono irreversibili a livello di danno del campo visivo, fino anche alla cecità.

L'incidenza del glaucoma aumenta con l’aumentare dell’età ed il rischio di malattia è maggiore, nel caso in cui altri familiari ne siano affetti.

Spesso risulta causato da un aumento della pressione oculare, che dovrà essere ridotta con un'adeguata terapia medica, laser o chirurgica.

Il glaucoma, purtroppo, non presenta sintomi evidenti fino a quando il danno visivo non è grave. Pertanto, diventa importante una diagnosi precoce attraverso visite oculistiche periodiche.
Nella foto: campo visivo glaucomatoso

Degenerazione Maculare Senile

La Degenerazione Maculare Senile (ovvero correlata all'età) costituisce la principale causa di cecità legale, nei pazienti con età superiore ai 65 anni.

Le lesioni iniziali nell'occhio sono rappresentate dalle drusen, accumuli di detriti cellulari nella retina.

La DMS può evolvere in due forme:
-  degenerazione secca, a progressione lenta
-  degenerazione essudativa, con lo sviluppo di vasi anomali al di sotto della retina, gravemente invalidante.

I sintomi della degenerazione maculare comprendono una riduzione della visione centrale (scotoma) e una distorsione delle immagini (metamorfopsia).

La terapia per la degenerazione maculare senile prevede l’utilizzo di vitamine e sali minerali per la forma secca (studio AREDS), mentre per la forma essudativa, la terapia prevede farmaci anti-VEGF iniettati all’interno dell’occhio - le iniezioni risultano indolori, salvo eventuale bruciore di breve durata.

I migliori risultati si ottengono se il trattamento viene iniziato precocemente.

La malattia può avere un carattere ereditario o di familiarità: risulta più frequente nei familiari di un paziente affetto da degenerazione maculare.

Il test di Amsler
Rappresenta uno strumento per un’autovalutazione soggettiva, per evidenziare la comparsa o il peggioramento dei sintomi - in caso è necessario allertare con urgenza il medico oculista.

Istruzioni per il test di Amsler:
  • utilizzare occhiali per lettura e regolare la distanza del test per una visualizzazione ottimale;
  • guardare, con un occhio alla volta, il punto al centro del test;
  • verificare la corretta visione e la regolarità delle linee che compongono i quadretti.